Massimo Medugno, Direttore Generale di Assocarta, è intervenuto alla tavola rotonda “Le strategie nazionali e della UE per le foreste, la biodiversità e il clima” nell’ambito del VI Forum sulla gestione forestale sostenibile organizzato da Legambiente, a Roma, con il supporto di Federazione Carta Grafica.
Dalle sue origini, la filiera della carta, della stampa e della trasformazione lavora una materia prima di origine naturale, rinnovabile ma scarsamente presente sul territorio italiano come numerosi altre materiali necessari alla produzione. Per questo il sistema industriale della carta ha sempre investito sul riciclo, riuscendo ad affermarsi come best practice a livello europeo: nell’imballaggio il riciclo è stabilmente oltre l’85%, oltre l’obiettivo del 75% al 2025, previsto dalla normativa comunitaria.
“Con la Strategia Forestale Nazionale abbiamo un’occasione straordinaria per una gestione forestale sostenibile: sono necessarie misure per promuovere gli investimenti privati nell’incremento e nella gestione della forestazione per mitigare il cambio climatico e migliorare il mix energetico dell’industria Made in Italy – afferma Massimo Medugno. L’industria cartaria italiana in quanto energivora ha una forte competenza nella gestione efficiente nei sistemi energetici, per questo candidiamo il nostro settore per produrre energia da biomassa che verrebbe gestita al meglio in termini di efficienza e di controllo delle emissioni. E i cascami di energia potrebbero essere utilizzati direttamente dalle utenze private presenti sul territorio”.
Inoltre, il Tavolo della Filiera Foresta Legno – di cui Federazione Carta Grafica fa parte – ha recentemente finalizzato un position paper dal tiolo “Gestione forestale e sostenibilità degli usi energetici delle biomasse forestali” con il Ministero delle Politiche Agricole.
Le biomasse legnose provenienti da gestione forestale sostenibile possono offrire un contributo significativo e immediato sia per la diversificazione e la sicurezza energetica del Paese, sia per il presidio del territorio e la creazione di posti di lavoro in particolare nelle aree interne, sia per garantire il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione fissati dall’Unione europea al 2030 e 2050.
“Nell’ambito del position paper emerge l’assoluta priorità per il Paese di adottare delle iniziative a sostegno delle biomasse e della filiera legnoenergia che prevedano investimenti a lungo termine nella gestione delle foreste diretti ad aumentare, in futuro, i livelli di approvvigionamento sostenibile di materie prime per il settore forestale e il loro utilizzo a cascata” – spiega Medugno. Nel documento si definiscono 10 punti di indirizzo per una filiera forestale sostenibile e precisamente: istituire un tavolo interministeriale permanente tra il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy; ridefinire, nell’ambito del processo di revisione del PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia Clima), il ruolo delle biomasse legnose nella strategia energetica del Paese; istituire un Osservatorio sulle biomasse forestali e gli usi energetici; sostenere le imprese boschive per investimenti e formazione; sviluppare e sostenere la gestione forestale sostenibile; adottare un approccio responsabile e realistico nell’utilizzo delle risorse forestali; realizzare filiere locali e territoriali; dimensionare gli impianti a “misura di filiera”; promuovere le filiere virtuose, basate sulla qualità, legalità e tracciabilità delle biomasse combustibili e sulla qualità ed efficienza degli impianti tecnologici; garantire il supporto economico e i relativi sussidi limitatamente a impianti energetici con una filiera virtuosa, che risponde ai criteri di uso sostenibile delle risorse forestali.
“L’obiettivo di combattere il commercio illegale di legno costituisce la base sia del Codice di Condotta sull’approvvigionamento di legno, sia dell’impegno sulla certificazione forestale adottati dalle cartiere italiane. Per questo la nostra filiera ha accolto con favore il precedente EUTR (European Union Timber Regulation, regolamento 995/2010). I sistemi di certificazione sui quali abbiamo investito, nell’ambito EUTR 995/2010, hanno avuto – in pratica – una scarsa considerazione, oltre alla mancata inclusione dei prodotti stampati che vengono accolti, però, dal nuovo regolamento EUDR (1115/2023) – spiega Medugno. Tuttavia, del nuovo EUDR preoccupa la complessità burocratica e gli eccessivi oneri amministrativi e burocratici ad essa associati e la difformità di interpretazione a livello nazionale”.
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