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Articolo pubblicato nel fascicolo di Maggio / Giugno 2024 di Carta & Cartiere AZIENDE

FEDRIGONI presenta il bilancio 2023

Nonostante la volatilità dei mercati e il calo dei ricavi, il gruppo cresce sull’EBITDA e aumenta le quote di mercato in tutte le geografie e i segmenti di business. Il primo trimestre 2024 mostra una buona ripresa nei volumi.

di: Fedrigoni Group

Il Gruppo Fedrigoni ha chiuso il 2023 con un fatturato proforma di 1,8 miliardi di euro (i dati includono il contributo per 12 mesi di Tageos e Arjowiggins China ed escludono il business dell’ufficio, che è attualmente in vendita), in calo dell’11% rispetto ai risultati record del 2022 (2 miliardi di euro calcolati sullo stesso perimetro), ma con margini in aumento.

Il proforma EBITDA infatti è salito dell’8%, dai 314 milioni di euro del 2022 ai 338 milioni del 2023 (con un EBITDA margin passato dal 15,4% al 18,7%), dimostrando la solidità e la profittabilità dell’azienda. Uno dei fattori chiave nella strategia di crescita è la scala sempre più globale del Gruppo, sia in termini di presenza di uffici e siti produttivi, sia di diversificazione dei ricavi, che provengono per il 21% dal mercato italiano, per il 49% dal resto d’Europa e per il 30% dal resto del mondo.

Il 2024 è partito con segnali di ottimismo: il primo trimestre registra infatti ricavi stimati pari a 470 milioni di euro, in crescita del 10,9% rispetto al Q4 2023 e del 2,4% rispetto al Q1 2023. Oggi Fedrigoni conta 5.500 persone in 28 Paesi, 73 tra stabilimenti produttivi e centri di taglio e distribuzione e oltre 25.000 prodotti distribuiti in 132 Paesi; è il primo operatore a livello globale sia nelle carte speciali per il luxury packaging sia nelle etichette premium per i vini, il terzo attore più significativo nel mercato delle etichette autoadesive e il secondo nelle carte per l’arte e il disegno.

Marco Nespolo, Amministratore Delegato del Gruppo Fedrigoni.

“Il 2023 è stato un anno di grande volatilità, determinato da instabilità geopolitica, eccesso di scorte in molte catene del valore e contesto macroeconomico sfavorevole – commenta l’amministratore delegato Marco Nespolo. Ciononostante abbiamo continuato a guadagnare quote di mercato, chiudendo l’anno con risultati finanziari stabili, e abbiamo dimostrato ancora una volta la resilienza del nostro modello di business. L’agilità dei processi e l’attenzione all’innovazione, alla sostenibilità, all’eccellenza dei prodotti, alla vicinanza al cliente e all’acquisizione di nuove competenze e tecnologie, sostenute dall’esperienza e dalla passione delle nostre persone, ci hanno permesso di rafforzare la nostra posizione di player di riferimento a livello globale. Guardando al 2024 – aggiunge Nespolo – il primo trimestre è partito positivamente. Tuttavia, ci troviamo ancora in un contesto di mercato volatile e di grande instabilità geopolitica a causa dei conflitti mondiali in cui agilità e adattabilità rimangono fondamentali: ci aspettiamo che questo andamento schizofrenico dei mercati caratterizzerà i prossimi anni, con grosse oscillazioni degli ordini, per cui sarà necessaria molta più flessibilità”.

Il grande focus al piano industriale ha portato Fedrigoni a non arretrare di un passo nelle proprie strategie di crescita. Tra la fine del 2023 e i primi mesi del 2024 sono state portate a termine quattro operazioni di M&A in tre continenti e due operazioni finanziarie che hanno migliorato la già solida struttura patrimoniale.

Sul fronte del capitale, a inizio anno si è concluso con successo, e a condizioni molto più favorevoli, il rifinanziamento di un prestito obbligazionario a tasso variabile da 665 milioni di euro ed è stata aumentata in modo significativo la liquidità attraverso un’operazione di sale & leaseback degli impianti industriali. Queste operazioni hanno consentito di liberare risorse e imprimere una nuova accelerazione alle M&A.

Il Gruppo ha infatti consolidato l’acquisizione del Centro di Ricerca e sviluppo di Voiron in Francia e dello stabilimento di Arjowiggins China, specializzato nella produzione di carte traslucide (entrambi già parte del Gruppo Arjowiggins) e sono state acquisiti alcuni asset di Mohawk, secondo operatore nel settore delle carte speciali in Nord America.

Infine, Fedrigoni ha acquisito – nell’ambito del suo programma di corporate venture capital – una partecipazione di minoranza in SharpEnd, startup britannica di primo piano nelle soluzioni IoT e connesse.

L’intera strategia di Fedrigoni è permeata da un impegno costante sulle tematiche di sostenibilità, che vedono tra le sfide maggiori quella della transizione energetica, dove il Gruppo mira a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050.

L’approccio della multinazionale, chiamato “Making Progress”, prevede una roadmap di target da raggiungere entro il 2030, tracciando in modo rigoroso e trasparente tutti i progressi: dalla riduzione del 30% delle emissioni di CO₂ (obiettivo approvato da SBTI), al consumo di acqua (che si vuole ridurre del 10% in termini di prelievo, restituendone il 95% pulito all’ambiente), dalla gestione dei rifiuti in ottica di circolarità (obiettivo zero rifiuti in discarica), a un’offerta di prodotti che prevede il 100% di carte speciali riciclabili certificate Aticelca e materiali autoadesivi adatti alla riciclabilità o al riuso certificati Recyclass.

In ambito sociale la priorità riguarda la prevenzione degli infortuni (nel 2023 a livello di Gruppo l’indice di frequenza è sceso del 17,7%, passando da 13,3 a 11), la riduzione del gap di genere (per arrivare al 35% di donne in posizioni manageriali) e la promozione di un ambiente inclusivo e di apprendimento per le 5.500 persone dell’azienda.

Per il secondo anno consecutivo l’agenzia internazionale Ecovadis ha riconfermato il Rating Platinum, che posiziona Fedrigoni nell’1% delle aziende della stessa industria per performance ESG, conferendo anche un ulteriore riconoscimento con la certificazione di leader nella categoria Carbon Management. Inoltre, S&P Global ha collocato il Gruppo all’interno del Sustainability Yearbook 2024, che include solo l’8% delle oltre 9.400 aziende valutate nella Corporate Sustainability Assessment 2023.

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