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C&C - fascicolo di Novembre/Dicembre 2024

Il MIAC taglia il nastro della trentesima edizione

Risultati record per il MIAC 2024: la trentesima edizione della Mostra Internazionale dell’Industria Cartaria si è confermata ai primi posti delle manifestazioni fieristiche del settore cartario a livello internazionale.

di: Carta & Cartiere

Corridoi affollati e stand tutti occupati nei Padiglioni della fiera MIAC di Lucca: la Mostra Internazionale dell’Industria Cartaria – giunta alla trentesima edizione – ha riaffermato il suo ruolo di rassegna fieristica ai primi posti nel settore dei macchinari e delle attrezzature utilizzate nell’industria cartaria per la produzione e la trasformazione.

Una rassegna di respiro internazionale con 270 espositori presenti, che ha accolto nelle tre giornate in calendario oltre 7 mila visitatori. Nel Polo Fieristico della città toscana si sono incontrati operatori del settore provenienti da tutto il mondo per fare il punto sull’andamento del mercato, sullo sviluppo tecnologico e sull’adeguamento dei macchinari per la produzione della carta e del cartone e per il converting della carta tissue.

Un’occasione irrinunciabile per conoscere e incontrare da vicino le aziende leader di settore, ma anche per l’aggiornamento professionale, grazie ai diversi convegni internazionali organizzati in collaborazione con Assocarta e Confindustria Toscana Nord durante le tre giornate della manifestazione. Di rilievo anche la partecipazione della stampa specializzata, con giornalisti accreditati di oltre 20 testate da tutto il mondo.

“La manifestazione ha tagliato l’importante traguardo dei 30 anni di attività – spiega Gianmaria Pfeiffer, Direttore del MIAC – registrando ancora una volta il tutto esaurito. Il MIAC offre da sempre una panoramica a 360 gradi sul settore cartario e rappresenta ormai un appuntamento fisso per gli addetti ai lavori, grazie alla presenza nei padiglioni espositivi del Polo Fiere di Lucca delle più importanti imprese del settore a livello nazionale e internazionale”.

I battenti del MIAC 2024 si sono aperti con il tradizionale taglio del nastro della manifestazione, seguito dal convegno inaugurale dal titolo “Decarbonizzare l’industria cartaria, fra obiettivi europei e mercati globali”. Al centro del dibattito – moderato dal giornalista Marco Frittella – si è discusso il tema della competitività del settore e del mix energetico sul quale orientare gli investimenti per la transizione green nell’ambito del perimetro del PNRR.

Sulle criticità e sulle possibili soluzioni per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione dell’Unione Europea nel settore cartario italiano, sono intervenuti Lorenzo Poli, Presidente di Assocarta; Tiziano Pieretti, Vice Presidente di Confindustria Toscana Nord; Pietro Gattoni, Presidente del CIB – Consorzio Italiano Biogas; Fabrizio Penna, Capo Dipartimento unità missione PNRR del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica; Attilio Punzo, Responsabile direzione riconoscimento incentivi e titoli GSE. In conclusione ha preso la parola Monia Monni, Assessore della Regione Toscana all’ambiente, economia circolare, difesa del suolo e protezione civile.

Lorenzo Poli, Presidente Assocarta

La produzione nazionale di carta e cartone mostra una ripresa del 7% nei primi 7 mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, a fronte di un parziale recupero anche della domanda interna (+5,4% primi 6 mesi 2024/2023). Crescono del 10,3% le importazioni, mentre il fatturato si riduce dell’1,8% (primi 6 mesi 2024/2023).

La carta da riciclare vede un tasso di raccolta che, nel 2023, ha raggiunto il massimo storico del 75,4%, ma aumenta del 48,3% anche il suo export. Ad oggi, con il 10,2% della produzione realizzata in Europa, l’Italia è al secondo posto – per il terzo anno consecutivo – anche come utilizzatore di carta da riciclare.

Lorenzo Poli,Presidente di Assocarta.
Lorenzo Poli, Presidente di Assocarta.

A questo proposito, il settore ha ampiamente oltrepassato l’obiettivo europeo dell’85% di riciclo nel settore dell’imballaggio, mentre la carta da riciclare rappresenta circa il 70% della fibra utilizzata e raggiunge il podio più alto nella produzione di carte per usi igienico e sanitari, mentre è in terza posizione nelle carte per il packaging.

L’aumento dell’export di carta da riciclare evidenzia le difficoltà del sistema produttivo italiano di trasformare tutta la “miniera strategica italiana”, a causa di un gap competitivo legato – a doppio filo – ai costi energetici, disallineati dai competitors europei, e a politiche ambientali UE che vedono le misure di decarbonizzazione non collegate ai consumi industriali.

Per rimanere competitivi dobbiamo pareggiare velocemente le attenzioni che gli Stati limitrofi all’Italia, e quelli extra UE, prestano alle bollette di gas ed elettricità delle rispettive industrie energivore. Sono a rischio 19 mila addetti diretti, impiegati in 152 impianti cartari, ma se estendiamo il dato all’intera filiera gli addetti complessivi sono oltre 160 mila.

Per questo, chiediamo al Governo l’attuazione della gas release (che avrebbe dovuto essere operativa nell’ottobre 2024) e l’applicazione dell’electricity release di luglio 2024, con la previsione di meccanismi che accelerino gli investimenti in decarbonizzazione. È essenziale che le misure per la decarbonizzazione siano strettamente collegate ai consumi industriali. In questo senso occorre ricordare la norma per il biometano recentemente varata: è un buon esempio, ma insufficiente rispetto agli obiettivi e alle risorse necessarie.

Va attuato, in questa direzione, quanto previsto dal nuovo Decreto legislativo ETS dove si prevede che la quota annua dei proventi derivanti dalle aste, eccedente il valore di mille milioni di euro, sia destinata, nella misura massima complessiva di 600 milioni di euro annui – nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato e della normativa relativa al sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra di cui alla Direttiva 2003/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 ottobre 2003 – al Fondo per la transizione energetica nel settore industriale.

I relatori del Convegno di apertura di MIAC 2024. ANDRITZ è stata sponsor della Sala Convegni di MIAC 2024.

Pietro Gattoni, Presidente CIB – Consorzio Italiano Biogas

Il Consorzio Italiano Biogas rappresenta quasi 900 aziende agricole produttrici di biogas e biometano che nel loro percorso imprenditoriale hanno deciso d diversificare la produzione di beni alimentari di qualità integrando – in un’ottica di economia circolare – anche la produzione di gas rinnovabili. Non avevamo come interlocutori industrie hard to abate come quelle del settore cartario, ma con esse avevamo in comune la stessa sensibilità verso i temi ambientali e della transizione energetica.

Pietro Gattoni, Presidente del CIB – Consorzio Italiano Biogas.

Il percorso fatto in questi anni ci ha portato così a mettere a disposizione dell’industria cartaria una materia prima come il biometano del mondo agricolo – un gas rinnovabile prontamente disponibile – che poteva pemettergli di soddisfare i parametri richiesti di riduzione della CO2. Aver costruito un percorso di supporto e regolatorio che permettesse alle nostre aziende di mettere il biometano in rete e poterlo fornire all’industria è stato sicuramente impegnativo.

Oggi possiamo mettere a disposizione circa 2 miliardi e 300 milioni di metri cubi di biometano, che rappresentano una quota significativa dell’attuale consumo del settore cartario. Il percorso di transizione verso l’economia circolare è inderogabile, non solo per il rispetto dei temi ambientali ma anche per la competitività delle imprese.

Il Distretto della carta rappresenta un’eccellenza del Made in Italy industriale e questa alleanza con il Consorzio Italiano Biogas può rappresentare una nuova e innovativa filiera della sostenibilità a livello europeo. La sinergia tra agricoltura e industria offre un’opportunità unica per promuovere l’uso diffuso del biometano come vettore di decarbonizzazione e di diversificazione del mix energetico, facendo leva sulle eccellenze già presenti sul territorio e preservandone la competitività.

In questo senso, l’accordo siglato con Assocarta prosegue il lavoro congiunto svolto in questi anni che ha permesso di avviare e rafforzare la relazione tra il settore primario e quello industriale più energivoro. Settori un tempo distanti, che trovano oggi nel biometano una chiave di dialogo che permette di coniugare visioni comuni di sviluppo industriale.

Auspichiamo che la collaborazione porti a rafforzare ulteriormente questa sinergia e che consenta di introdurre ulteriori misure a supporto del riconoscimento del valore ambientale e dei servizi ecosistemici favoriti con la produzione e l’uso del biometano.

Fabrizio Penna, Capo Dipartimento Unità Missione PNRR Ministero Ambiente e Sicurezza Energetica

Come partner europeo abbiamo assunto un impegno molto importante per raggiungere la decarbonizzazione al 2050. Spesso si dice, e non a torto, che la decarbonizzazione e la transizione energetica ed ecologica non sono una passeggiata, ma rischiano di essere un “bagno di sangue” piuttosto che un’opportunità.

Dobbiamo lavorare quindi proprio sulle opportunità, seguendo il percorso verso la decarbonizzazione con il passo del maratoneta e non con quello del centometrista. Certamente dobbiamo fare presto, però dobbiamo lavorare bene. La crisi del mercato automobilistico è emblematica in questo senso: è stata innescata da chi ha voluto imporci una tagliola al 2035 sulle programmazioni dei maggiori gruppi automobilisti.

Fabrizio Penna, Capo DipartimentoUnità Missione PNRR Ministerodell’Ambiente e Sicurezza Energetica.
Fabrizio Penna, Capo Dipartimento Unità Missione PNRR Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica.

La gradualità al 2050 quindi è importante, così come lo è altrettanto la neutralità tecnologica, considerando che non esiste una fonte enegetica in assoluto migliore delle altre. L‘Italia ha abbandonato purtroppo la geotermia e ha smesso di investire sull’idroelettrico, ma fotovoltaico ed eolico non bastano a mandare avanti un Paese come l’Italia, il settimo al mondo nella manifattura.

La transizione ecologica ed energetica è tra le missioni più importanti del PNRR, in termini di impegno economico ma anche per le sfide di performance che pone a tutta l’amministrazione pubblica. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, presentato dal Governo nel 2021 – a conclusione di un lungo processo di elaborazione che ha visto a più riprese il contributo del Parlamento, con attività conoscitive e di indirizzo – nel 2023 è stato rivisto con modifiche e nuove misure tra cui quelle del capitolo dedicato a REPowerEU.

Un capitolo specifico indirizzato a tre importanti misure specifiche: la resistenza energetica, la resilienza energetica e l’indipendenza energetica. Abbiamo lavorato finanziando infrastrutture fondamentali come la dorsale adriatica del gas e il Tyrrhenian Link, colmando quel gap che ancora ci distanzia dai nostri competitors e che troviamo sulla bolletta delle aziende altamente energivore come quelle del settore cartario.

L’industria cartaria ha una tradizione antichissima nella manifattura nazionale ed è capace di innovare questa tradizione continuamente. Un settore che è protagonista del PNRR nei bandi per l’economia circolare dove alcuni tra i più innovativi Progetti faro vedono protagoniste proprio le industrie associate ad Assocarta. Ci sono delle difficoltà ma la decarbonizzazione si può raggiungere se lavoriamo in squadra, creando le sinergie tra gli stakeholder istituzionali, gli enti locali, le grandi imprese e le associazioni di categoria.

Attilio Punzo, Direzione Riconoscimento Incentivi e Titoli GSE

Il ruolo del GSE è di sostenere interventi di efficientamento energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili nel nostro Paese attraverso diversi meccanismi di incentivazione, contribuendo alla decarbonizzazione del sistema energetico. GSE è al fianco delle imprese per trovare insieme, in coordinamento con il MASE soluzioni efficaci – tra i meccanismi di supporto gestiti dal GSE – per accelerare il processo di ricerca e sviluppo, definire il mix di utilizzo ottimale anche grazie a vettori energetici green e mantenere alta la competitività a livello internazionale.

Attilio Punzo, Direzionericonoscimento incentivi e titoli GSE.
Attilio Punzo, Direzione riconoscimento incentivi e titoli GSE.

Per lavorare al meglio sulla decarbonizzazione Assocarta e GSE, nel maggio 2024, hanno siglato un accordo per agevolare il processo di decarbonizzazione della filiera cartaria italiana e garantire al comparto strumenti rivolti a incrementare l’utilizzo delle FER, della condivisione dell’energia e dell’efficienza energetica nei processi produttivi.

Grazie al protocollo, le aziende aderenti all’associazione potranno confrontarsi con i tecnici del GSE sulle opportunità derivanti dagli incentivi per l’efficienza energetica e per le rinnovabili e sull’implementazione di interventi di efficientamento energetico. Il protocollo d’intesa rientra in una serie di accordi che il GSE sta portando avanti con i settori industriali italiani particolarmente energivori.

Nel settore cartario il fabbisogno di energia elettrica e termica riveste un ruolo determinante nella gestione e mantenimento della competitività dei processi produttivi. GSE supporta il settore, che ha sempre prestato la massima attenzione all’efficienza dei processi sotto il profilo energetico, con l’erogazione di incentivi sia lato produzione, attraverso la cogenerazione, sia lato utilizzo con progetti di efficienza energetica.

GSE e Assocarta, saranno impegnate nell’individuazione di progetti sperimentali rivolti ai processi del comparto della carta, con lo scopo di far emergere soluzioni tecnologicamente avanzate, anche sostenute da incentivi pubblici, utilizzabili per la diffusione delle best practice, tra cui l’utilizzo dell’idrogeno verde, del bioidrogeno e il supporto del processo di elettrificazione.

Con la firma dell’accordo saranno inoltre promosse le configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile e l’implementazione di tecnologie innovative e sostenibili con lo scopo di ridurre le emissioni e, al contempo, aumentare la competitività delle aziende italiane della filiera.

Tiziano Pieretti, Vice Presidente Confindustria Toscana Nord

Il Distretto Cartario toscano è il più importante a livello europeo ed è in grado di competere sui mercati internazionali proprio grazie agli enormi sforzi fatti nel tempo sul piano dell’efficienza energetica e della decarbonizzazione. Sono oltre 330 le imprese attive, con più di 10.800 addetti, quasi 6 miliardi di fatturato e circa 2 miliardi di export. Senza contare i numeri dell’indotto e dell’impatto sui territori che le produzioni cartarie garantiscono.

Le imprese del Distretto Cartario hanno nel proprio Dna la volontà di decarbonizzare, di rispettare le norme e l’ambiente. Il nostro è un settore che per la sua struttura produttiva richiede un continuo ammodernamento dei processi, specialmente nella fase di transizione ambientale che stiamo vivendo, e dunque di programmazione.

Tiziano Pieretti, Vice Presidente di Confindustria Toscana Nord.

I grandi investimenti portati avanti all’interno degli stabilimenti, fatti con lungimiranza dai nostri imprenditori già da molti anni, ci hanno permesso di superare la crisi nonostante ancora oggi si paghi il più alto costo dell’energia a livello europeo. Per continuare però in questo percorso virtuoso dobbiamo poter contare su un rinnovato supporto degli enti pubblici, con cui dovremo discutere sempre più di idee, progetti, autorizzazioni e che vorremmo vedere come nostro primario partner in questa sfida.

Se infatti fino a ieri abbiamo lavorato all’interno delle nostre pertinenze, oggi la sfida è quella di poter accedere ad aree e risorse che per i numeri in gioco, decisi a Bruxelles, ci proiettano in una dimensione nuova, sicuramente più sistemica. Il caso del geotermico è emblematico: discutere una proroga ai concessionari uscenti non è impossibile, ma deve essere fatto anche con l’obiettivo di andare incontro alle esigenze di energia decarbonizzata delle imprese che operano sul territorio.

Ad esempio prevedendo un contingente di produzione destinata a contratti di lungo periodo, proprio con quelle categorie maggiormente esposte alla competizione internazionale e agli obblighi di decarbonizazzione.

Il pubblico dei partecipanti alConvegno di apertura.ANDRITZ è sponsor della salaConvegni di MIAC 2024.
Il pubblico dei partecipanti al Convegno di apertura di MIAC 2024.

Quella di un geotermico a servizio anche delle imprese è ovviamente un’occasione che non possiamo perdere. La Energy Release può essere un ulteriore strumento formidabile, ma non deve essere trascurata la natura stessa della misura: un prestito di energia che prima o poi dovrà essere restituito. Proprio per questo l’esito di questa iniziativa dipende anche da quanto i territori saranno in grado di programmare un ordinato accesso alle aree idonee e alle risorse energetiche decarbonizzate.

Programmare un percorso di decarbonizzazione condiviso ed evitare gli approcci speculativi: solo così potremo tutelare il territorio e garantire un futuro ai nostri distretti – che rappresentano uno dei tanti fiori all’occhiello della Toscana – e che ci rappresentano nel mondo.

Monia Monni, Assessore all’economia, Attività Produttive, Politiche del Credito e Turismo Regione Toscana

Se da una parte dobbiamo tutelare la competitività delle imprese, dall’altra dobbiamo tenere conto anche della crisi climatica. Viviamo in un tempo drammatico dove anche in Toscana i fenomeni meteo estremi si susseguono uno dopo l‘altro, mettendo in ginocchio comunità e interi distretti produttivi, come è avvenuto lo scorso anno nell’area pratese.

C’è quindi un tema di sicurezza delle imprese e delle comunità che dobbiamo tenere ben presente. Ma oggi dobbiamo correre perchè competitivà e sicurezza sono due temi che si tengono l’uno con l’altro e che hanno a che fare con il presente e non più soltanto con il futuro del nostro Paese. E dobbiamo correre – con l’attenzione a non lasciare indietro niente e nessuno – perchè siamo in ritardo e non soltanto perchè improvvisamente l’Europa ci dice che dobbiamo ottenere i risultati entro il 2050.

Che siamo fragili dal punto di vista energetico lo sappiamo da molto tempo, fin dagli anni ’70 quando ci furono le primi crisi petrolifere e il contingentamento delle fonti energetiche. Il mondo della scienza ci ricordò che non siamo autosufficienti dal punto di vista energetico e siamo arrivati fino ad oggi con i gassificatori.

Monia Monni, Assessore all’economia, attività produttive, politiche del credito e turismo della Regione Toscana.

Abbiamo dovuto installare a Piombino una nave gasiera, che era un sacrificio necessario, ma anche la certificazione di un fallimento: se dopo tutti questi decenni dobbiamo prendere ancora tempo perchè si è fatto poco o niente significa che abbiamo fallito. E oggi dobbiamo correre per far si che la transizione energetica sia un’opportunità e uno strumento di maggiore competitività non soltanto per chi se lo può permettere.

Collaborazione, pianificazione e pragmatismo sono le parole chiave per agire nel percorso da compiere per affrontare la sfida che abbiamo di fronte. L’industria cartaria è un settore energivoro e dobbiamo sfruttare tutte le tecnologie disponibili per fare in modo che l’economia circolare entri a far parte degli standard del mondo produttivo. Se è vero che l’Europa ci chiede un piano di decarbonizzazione molto sfidante, abbiamo le condizioni per centrare l’obiettivo se attiviamo la collaborazione tra i diversi soggetti – imprese, associazioni di categoria, sindacati, associazioni ambientaliste ed enti locali – verso un percorso pianificato e condiviso in maniera strutturale.

I DATI DEL DISTRETTO CARTARIO ITALIANO

La quota maggiore della produzione del Distretto Cartario è rappresentata dalla carta tissue. Vi è inoltre una significativa produzione di carta per cartone ondulato, sia in fogli che in scatole, oltre ai macchinari per l’industria della carta e del cartone. In totale, le imprese del settore sono 332, con 10.857 occupati e un fatturato di 5.900 milioni di euro. Inoltre, l’export ammonta a 2.012 milioni di euro.

Di queste imprese, 235 sono attive nella produzione di carta e cartotecnica, la cui produzione industriale ha registrato +3,6% tra gennaio e giugno 2024. Le esportazioni invece sono in diminuzione, a causa dell’aumento dei costi energetici, aggravato dalle tensioni geopolitiche e dai conflitti armati in corso in diverse parti del mondo. Facendo riferimento alle macchine per l’industria cartaria, nei territori di Lucca e Pistoia operano 97 imprese la cui produzione industriale ha segnato un -0,2% tra gennaio e giugno 2024. Tuttavia, le esportazioni hanno registrato un significativo aumento del 32,3%, compensando ampiamente il calo dell’anno precedente.

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