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Articolo pubblicato nel fascicolo di Settembre 2024 di Carta & Cartiere OSSERVATORIO CONGIUNTURALE

Il settore cartario di Lucca e Pistoia nel primo trimestre 2024

I dati macroeconomici indicano una leggera ripresa, che potrebbe rappresentare il primo indizio di un’inversione di tendenza per una congiuntura che nell’ultimo anno è stata quasi sempre in discesa.

di: Confindustria Toscana Nord

Nella prima parte del 2024 l’attività economica internazionale ha superato le aspettative. L’inflazione ha decelerato più rapidamente del previsto e le condizioni del mercato del lavoro sono rimaste solide, con la disoccupazione vicina ai minimi storici, anche se le performance dei vari Paesi sono state diverse.

Il commercio mondiale è in ripresa, ma meno della media di lungo termine. Il PMI globale sui nuovi ordinativi all’export – che anticipa l’andamento degli scambi internazionali – dopo una graduale risalita nei primi mesi del 2024, ad aprile è tornato a segnalare un’espansione.

Secondo le più recenti previsioni del Fondo Monetario Internazionale, il volume del commercio mondiale di beni e servizi crescerebbe quest’anno del 3,0% (+0,3% nel 2023), con una revisione al ribasso rispetto alle previsioni di gennaio. Prosegue inoltre il processo di disinflazione, grazie al calo dei prezzi delle materie prime energetiche e a condizioni monetarie ancora restrittive.

Nei primi quattro mesi del 2024 tuttavia, i listini del Brent hanno ripreso a crescere, trainati anche dagli effetti delle tensioni geo-politiche, mentre quelli del gas naturale hanno continuato a diminuire (75,5 l’indice di prezzo del gas naturale medio tra gennaio e aprile, da 102,9 nel 2023).

Quanto al tasso di cambio tra euro e dollaro, tale valore ha oscillato sui valori del 2023, rimanendo in media tra gennaio e aprile a 1,08 dollari per euro. Con riferimento alle macro aree geografiche, in Cina nel primo trimestre del 2024 il Pil è cresciuto dell’1,6% su base congiunturale – in accelerazione dall’1,2% dei tre mesi precedenti – ma l’economia resta caratterizzata da alcune criticità legate al comparto immobiliare e all’elevato indebitamento del settore privato e degli enti locali.

Negli Stati Uniti il Pil è in decelerazione, dove nel primo trimestre è aumentato dello 0,4%, in rallentamento rispetto al trimestre precedente (+0,8%). La riduzione dell’inflazione continua a mostrare una certa lentezza (3,5% il dato tendenziale di marzo) e le condizioni del mercato del lavoro sono rimaste solide.

Nell’area Euro, i dati sono stati superiori alle attese. Il Pil nei primi tre mesi del 2024 è aumentato dello 0,3% su base congiunturale, in accelerazione rispetto ai due trimestri precedenti (+0,1% in entrambi). Questo risultato ha sintetizzato un’eterogeneità tra i principali Paesi, con la Spagna che è cresciuta dello 0,7% in termini congiunturali, Francia e Germania dello 0,2%.

I dati nazionali recenti sembrano suggerire che l’attività economica sia stata trainata dalla ripresa del commercio estero, mentre la domanda interna è rimasta complessivamente stagnante. È proseguito inoltre il processo disinflazionistico: ad aprile l’inflazione al consumo è rimasta stabile (2,4% la variazione tendenziale).

In tale contesto, con un’inflazione molto vicina all’obiettivo, ci si attende che la BCE inizi ad allentare le condizioni monetarie, mentre la Federal Reserve potrebbe rinviare il primo taglio dei tassi di interesse a settembre. Le prospettive di crescita restano incerte. Ad aprile, l’Economic Sentiment Indicator (ESI) è tornato a calare (a 95,6 dal precedente 96,2) ed è peggiorato il clima di fiducia delle imprese.

Nel primo trimestre, il Pil italiano è cresciuto dello 0,3%; la terza variazione congiunturale positiva dopo la flessione registrata nel secondo trimestre 2023, grazie all’aumento del valore aggiunto in tutti i comparti economici. A tale andamento del Pil ha contribuito negativamente la domanda interna, mentre la domanda estera netta ha fornito un apporto positivo.

Nell’industria, la flessione della produzione industriale a gennaio è stata seguita da una stazionarietà a febbraio e da un nuovo calo a marzo (-0,5% rispetto al mese precedente), determinando un rallentamento nel primo trimestre (-1,3% rispetto al periodo ottobredicembre 2023). A tale diminuzione ha contribuito soprattutto il calo della produzione dei beni di consumo durevoli e di quelli strumentali (rispettivamente -3,1% e -2,3%).

I beni di consumo non durevoli ed energetici, invece, hanno registrato un rallentamento più contenuto e di simile entità (rispettivamente -0,9% e -0,8%). Il settore delle costruzioni ha fatto registrare dati positivi, salvo un’interruzione nel mese di febbraio, che segue quattro mesi di incrementi. Su base trimestrale, tuttavia, l’aumento dell’indice rimane ancora robusto (+3,6% tra dicembre 2023 e febbraio 2024 in termini congiunturali).

Tra dicembre 2023 e febbraio 2024 sia le esportazioni che le importazioni dell’Italia hanno mostrato una dinamica debole. Rispetto ai tre mesi precedenti le esportazioni di beni in valore sono rimaste stabili, mentre le importazioni sono calate del 4,8%. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la riduzione è stata pari rispettivamente a oltre il 2% e il 12%.

Gli andamenti si sono tradotti in un ulteriore miglioramento del saldo commerciale dell’Italia, tornato positivo da fine 2022. Prosegue anche la crescita dell’occupazione, con il numero di occupati che è stato pari a 23milioni 849mila unità. L’aumento ha coinvolto sia gli uomini che le donne e gli individui di tutte le età, fatta eccezione per i 35-49enni.

Per posizione professionale l’occupazione è cresciuta tra i dipendenti, permanenti e a termine, e tra gli autonomi. Il tasso di occupazione, pari al 62,1%, è risultato in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto a febbraio.

Il confronto dei livelli produttivi nell’area con il primo trimestre dell’anno scorso mostra una minima flessione (-1,2% tendenziale), inferiore rispetto all’ultima parte del 2023 (era -3,4% tendenziale nel quarto trimestre 2023). Tuttavia, la progressione dei risultati mostra elementi positivi.

In termini destagionalizzati, rispetto all’ultimo trimestre dell’anno scorso, si nota infatti una leggera ripresa congiunturale (+1,2%), che potrebbe rappresentare un primo indizio di inversione per una congiuntura che nell’ultimo anno è stata quasi sempre in discesa.

Indicazioni di miglioramento compaiono anche nel clima di opinioni, mentre non si riscontrano nel consuntivo degli ordini acquisiti. In realtà, queste tenui indicazioni che compaiono nel dato medio sono il risultato di situazioni molto diverse nei singoli settori.

Il settore della carta e cartotecnica ha proseguito su un sentiero di espansione dei livelli produttivi, iniziato nella seconda parte dell’anno trascorso. Tuttavia, le valutazioni sull’andamento previsto nei prossimi mesi non farebbero presagire una crescita ulteriore.

Nella provincia di Lucca, la produzione industriale ha generalmente ripreso a crescere, rispetto allo stesso periodo del 2023 (+2%), facendo nuovamente meglio dell’Italia, che ha chiuso il trimestre a -4,6%, e dell’area Lucca Pistoia Prato (-1,2%). Si è registrato inoltre, al pari del trimestre scorso, un aumento congiunturale della produzione di un punto percentuale.

Il miglioramento dell’attività manifatturiera è stato accompagnato da una moderata crescita della raccolta ordini, grazie soprattutto alla componente interna (+1,1% in valore, rispetto al primo trimestre 2023, e -0,1% sul fronte estero); in termini destagionalizzati, il portafoglio complessivo si è ridotto di poco (-0,5%) sul quarto trimestre 2023, in seguito ad una crescita in Italia e ad una diminuzione sull’estero.

Le previsioni relative alla raccolta ordini, relative al secondo trimestre 2024, sono in calo; infatti si riduce lievemente il saldo tra la percentuale di risposte in aumento e la percentuale di risposte in diminuzione, sia per l’Italia che per l’estero. Le attese relative alla produzione complessiva del manifatturiero sono invece positive.

A Lucca la produzione cartaria ha proseguito all’insegna della lieve ripresa, concludendo il primo trimestre con una crescita del +2,8% sul 2023, con un aumento congiunturale dell’1% rispetto al quarto trimestre 2023 (dati destagionalizzati). Il valore della raccolta ordini è rimasto stabile rispetto al 2023 mentre le previsioni tiepide delle imprese per il secondo trimestre 2024 indicano aspettative di un lieve calo della produzione e di ordini esteri, mentre a livello nazionale è atteso un livello degli ordinativi pressoché invariato.

I prodotti in metallo e la metallurgia, dopo il calo di produzione del 2023, hanno chiuso il primo trimestre 2024 con un calo tendenziale del 4% e congiunturale del -1,8% (-5,8% il dato nazionale). È calato tendenzialmente nel primo trimestre il valore del portafoglio ordini, ma nella sola componente estera, scendendo nel complesso dell’1,6%; è cresciuto invece del 4,5% rispetto al quarto trimestre 2023, grazie alla componente interna.

Le previsioni sui livelli produttivi per il trimestre aprile-giugno 2024 sono in ripresa (+15,5 il saldo), tuttavia si segnala un lieve calo delle aspettative per gli ordinativi in arrivo sia dall’Italia che dall’estero. Nell’elettromeccanica, che in provincia di Lucca comprende i produttori di macchine per l’industria cartaria, la produzione del periodo gennaio-marzo 2024 è cresciuta sul 2023 dello 0,4%, ma è calata rispetto al trimestre precedente (-1,7%, in termini destagionalizzati), denotando oscillazioni che nel complesso sembrano riflettere un andamento delle attività abbastanza regolare.

L’elettromeccanica provinciale nel 2024 ha chiuso meglio del dato nazionale, che ha ceduto del 4,4%. Il valore della raccolta ordini del primo trimestre ha registrato una dinamica di lieve crescita, a fronte di un aumento tendenziale della raccolta estera (+2,4%) e di un lieve calo di quella interna. Gli ordinativi sono cresciuti invece a livello congiunturale sia sull’estero (+1,7%) sia, in maniera più consistente, sulla raccolta interna (+3%).

Le previsioni per la produzione del secondo trimestre 2024 sono prudenti (+15,4 il saldo in crescita), così come le aspettative per la possibile raccolta ordini in Italia (+9,4), e orientate verso il mantenimento dello stato attuale per la raccolta dall’estero.

I livelli produttivi nella provincia di Pistoia mostrano poco più che un pareggio rispetto all’anno precedente (+0,3% tendenziale). Si tratta di un dato che nasce da andamenti particolarmente diversi fra i settori, tuttavia, indicazioni di accelerazione compaiono nel dato congiunturale, con un incremento fra il quarto trimestre 2023 e il primo 2024 pari a +1,7% in termini destagionalizzati.

Gli ordini sono stati in flessione, soprattutto dall’estero, ma proprio per questa componente della domanda, nelle previsioni gli ottimisti hanno superato ampiamente i pessimisti, sui possibili sviluppi durante la prima parte dell’anno, mentre sono quasi in pareggio le valutazioni sul probabile andamento degli ordini interni.

La carta-cartotecnica presenta una certa crescita dei livelli produttivi nel primo trimestre (+4,5% tendenziale), grazie ad una modesta crescita degli ordini, sia dall’interno che dall’estero. Nelle previsioni prevalgono tuttavia le attese di diminuzione della domanda, che dovrebbe tradursi anche nella riduzione dei livelli produttivi, almeno nel breve termine.

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