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News pubblicata nel fascicolo di Marzo / Aprile 2024 di Carta & Cartiere

La congiuntura del settore cartario italiano

Il primo trimestre 2024 indica un lieve miglioramento rispetto ai due trimestri precedenti. Cresce il tasso di utilizzo della carta da riciclare al 67% (+5% rispetto al 2022). Restano alti i costi delle cellulose e dell’energia.

A fine 2023 la produzione di carta e cartone in Italia si è attestata intorno a 7,5 milioni di tonnellate (-14% sul 2022), a fronte di un calo del fatturato del 27%. Le prospettive sul primo trimestre 2024 indicano tuttavia un generale lieve miglioramento rispetto ai due trimestri precedenti.

A livello di singoli comparti si segnala la minor produzione di carte e cartoni per packaging (-10,2%), che si è però confermata poco al di sotto dei livelli del biennio pre-pandemia. Più contenuta la riduzione dei volumi di carte per usi igienico-sanitari (-2,3%), rispetto a quelli sostanzialmente stabili del 2022 (+0,3% sul 2021). Sensibili invece le riduzioni delle carte per usi grafici (-34,3%) e altre specialità (-19.6%), comparti produttivi i cui volumi si collocano molto al di sotto dei livelli pre-pandemia.

L’indagine Assocarta di fine dicembre scorso sulle attese per il 1° trimestre 2024 evidenzia un quadro dove le quote degli ottimisti tornano quasi ovunque, ad eccezione della domanda estera, a superare quelle dei pessimisti.

La produzione è attesa in aumento dal 27,8% degli interpellati e in riduzione da un più limitato 8,3% del campione. Bilancio moderatamente positivo anche per il fatturato dove le attese di miglioramento sono condivise dal 22,2% del campione, a fronte del 19,4% di coloro che si attendono peggioramenti.

Sul settore pesano i forti rincari delle materie prime, sia vergini che riciclate. In particolare per la fibra corta a gennaio 2024 le quotazioni in dollari sono aumentate del 68% e le fibre lunghe del 61%, rispetto ai livelli pre-rincari. E mentre il costo del gas rimane stabile, ma sempre più alto rispetto ai concorrenti in particolare extra UE, le quotazioni di CO2 – sempre più soggette a speculazione finanziaria – si attestano a febbraio 2024 a 61€/tonnellata (54€ nel 2021, 25€ nel biennio 2019-2020).

Resta ancora critico il quadro relativo alla domanda estera. Le preoccupazioni delle cartiere si concentrano sul complesso quadro macroeconomico nazionale ed europeo e sul livello di inflazione che, pur in rallentamento, continua a deprimere il potere d’acquisto dei clienti delle cartiere, la cui liquidità è condizionata dall’onerosità del credito alle imprese.

I rischi legati alle tensioni geopolitiche, in particolare alla più recente crisi del Mar Rosso che sta incidendo su costi e tempi di trasporto, potrebbero indurre risalite dei prezzi delle materie prime energetiche, con pesanti conseguenze sull’attività di un settore energy intensive come il cartario e sulla già compromessa competitività dei suoi prodotti. ❙

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