La vita e la carta corrono, scorrono, si rincorrono su binari paralleli. Siamo in un’epoca liquida in cui cerchiamo l’evoluzione, inseguiamo l’innovazione, in uno scenario futuribile in cui, forse, la carta appare come un materiale senza tempo. Ma la sua storia è tanto affascinante quanto intrecciata con quel progresso e quelle tecnologie che da sempre guidano il mondo.
La carta ha cambiato i tempi, i costumi, la cultura. È stata una rivoluzione che ci ha consegnato la modernità che conosciamo. Se pensiamo che anticamente si scriveva sul papiro e poi sulla pergamena, fino all’arrivo della carta in Europa in epoca medioevale, ci rendiamo conto come sia un’invenzione che ha cambiato il mondo. Permette l’espressione del sé, divulga l’arte, la conoscenza, risponde alle necessità pratiche, è un materiale sostenibile e riciclabile: la carta è ancora centrale nella nostra vita, anche se dalla fine del XX secolo i media digitali ne sono diventati rampanti competitor, andando a sostituire e forse oscurare il classico foglio nel racconto collettivo del sapere. Nonostante questo, la carta è ed è rimasta un materiale molto duttile, trasformista.
Il settore cartario si adatta, e si è sempre adattato, alle esigenze storico-sociali, in continua evoluzione. Basti pensare che di solito si parla di carta, al singolare, ma le sue tipologie (incluse quelle di cartone) sono 836, diverse per caratteristiche e utilizzo. L’intento di questo scritto è raccontare, portare alla luce la storia e i percorsi della carta passando attraverso le realtà produttive che hanno permesso la sua produzione.
La rivalutazione della carta, intesa come prodotto di consumo, è in grado di migliorare il nostro modo di vivere ed entrare nell’idea di un’economia circolare e della sostenibilità ambientale, grazie a tanti accorgimenti smart che il processo ci ha fornito. Ripercorrendo l’evoluzione storica del nostro settore, analizzeremo in dettaglio i moderni processi produttivi le cui fondamenta risiedono nella chimica, nella tecnologia impiantistica e soprattutto nella conoscenza delle fibre che compongono gli organismi vegetali. Il tutto affrontato con la semplicità e la freschezza narrativa di un “fratello maggiore” che si accinge a trasmettere la propria esperienza quarantennale a contatto con un materiale nuovo che ci accompagna, ci sorprende e si trasforma da millenni a questa parte. Per raccontare quattro decadi di cartiera, un solo libro non sarebbe sufficiente.
Per questo ho cercato di sintetizzare i numerosissimi riferimenti storici e i resoconti che ho scovato in decine di pubblicazioni e appunti di lavoro tramandati di generazione in generazione dai mastri cartai. Sono testimonianze vive di grande valore, che documentano come il lavoro di una volta fosse assai diverso da quello di oggi.
La vita in cartiera, oltre che molto faticosa, era costellata da rischi e pericoli: cinghie di trasmissione che facevano girare gli organi per il traino, prodotti chimici che si usavano senza protezioni, fumi generati dalle reazioni chimiche, coloranti potenzialmente tossici e così via. In questo volume ho raccolto una parte di tutte le informazioni che ho potuto carpire in quarant’anni di professione, attingendo agli archivi delle aziende per cui ho lavorato e di quelle che ho avuto occasione di visitare.
Enzo Filippetto
Enzo Filippetto è nato a Treviso nel 1963. Dopo il diploma ha intrapreso l’attività lavorativa nel settore cartario, acquisendo un ulteriore diploma in cartaria a Fabriano. La sua conoscenza si basa su quarant’anni di esperienza in dodici stabilimenti.
Filippetto ha scritto anche in tutto dieci opere divulgative riguardanti il processo produttivo della carta; attualmente è Tutor di nuovi Ingegneri che si approcciano in questo settore e insegna ad aziende e istituti scolastici i segreti della tecnologia cartaria. Questa è la sua decima opera.
