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Articolo pubblicato nel fascicolo di Novembre / Dicembre 2023 di Carta & Cartiere NEWS

Nasce l’osservatorio permanente carta penna e digitale

Serve un’azione politica per ristabilire un equilibro, soprattutto a scuola, tra digitalizzazione, lettura su carta e scrittura a mano.

Nella cornice di Bookcity 2023 a Milano, si è tenuto l’evento “Lettura su carta e scrittura a mano: l’azione politica e sociale per la loro valorizzazione” organizzato da Federazione Carta Grafica e Comieco, in collaborazione con Bookcity e Fondazione Corriere della Sera.

“Anche quest’anno promuoviamo il dibattito sull’urgenza di trovare un bilanciamento e un riequilibrio tra uso dei devices digitali e uso di carta e penna, soprattutto nella scuola. Ormai sono scientificamente consolidate sia le evidenze sui danni prodotti da un eccesso di digitale, sia quelle che dimostrano i vantaggi legati a scrittura a mano e lettura su carta nel favorire lo sviluppo psico-fisico delle persone e nell’attivare i processi di comprensione dei testi e apprendimento dei concetti. Occorre quindi prendere atto di tutto questo e sviluppare una conseguente azione politica di tutela e valorizzazione del libro in carta” – afferma Carlo Emanuele Bona, Consigliere della Federazione Carta Grafica.

“L’importanza dell’apprendimento attraverso la lettura e – soprattutto – scrittura su carta è determinata anche dagli impatti ambientali dei libri cartacei verso i digitali – commenta Carlo Montalbetti, Direttore Generale Comieco. Secondo uno studio del Politecnico di Milano, il costo ambientale di un e-book in termini di consumi di risorse minerali e metalli supera del 150% il libro cartaceo e un libro scolastico di 400 pagine rilascia un’impronta carbonica di circa 2 kg, pari a quella di 2 ore al giorno di uso dello smartphone per una settimana. Senza dimenticare che, in generale, i dispositivi elettronici su cui leggiamo i libri hanno una vita media di circa tre anni, molto più breve di un libro di carta naturalmente destinato al riuso e, a fine vita, al riciclo. Non a caso, l’Italia è – insieme alla Germania – il Paese che ricicla più carta e cartone in Europa”.

Ferruccio de Bortoli, Presidente di Fondazione Corriere della Sera, ha sottolineato la valenza terapeutica della scrittura a mano e la centralità del libro di carta che implica una modalità di lettura che non è stata sostituita bensì affiancata dall’ebook, così come il successo degli audio libri coesiste con il radio drama.

Di questi temi si è discusso nella tavola rotonda, moderata da Alessandro Cannavò.

Andrea Cangini, Segretario della Fondazione Einaudi, ha ricordato i contenuti del Paper “Il valore imprescindibile di carta e penna nei processi di apprendimento” presentato lo scorso luglio in Senato e annunciato la costituzione dell’Osservatorio permanente carta, penna e digitale, aperto al supporto anche di associazioni e mondo delle imprese, e che si prefigge di continuare a produrre studi e analisi sul tema. Altro obiettivo dell’Osservatorio è quello di stimolare la politica, come già sta avvenendo in altri Paesi europei, a prevedere azioni concrete per contenere una digitalizzazione sempre più spinta e acritica e a valorizzare invece il libro su carta e la scrittura a mano.

Un impegno specifico in tale direzione è stato preso anche da Federico Mollicone, Deputato FDI Presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione e Antonio Nicita, Senatore PD e Vicepresidente del gruppo PD-IDP che hanno sottolineato quanto sia importante riportare al centro dell’attenzione della scuola e delle attività di formazione la scrittura a mano, oltre a fare il punto dello stato dell’arte sul progetto di legge in materia – già annunciato lo scorso luglio – sull’istituzione della giornata nazionale della scrittura a mano.

Durante l’evento, di grande interesse la testimonianza di Claudia Corbello, professoressa del liceo classico Francesco Vivona di Roma, e dei suoi studenti, autori e attori del cortometraggio “Smarts. Raee Odyssey”. Un video racconto che illustra come i ragazzi della scuola superiore si siano interrogati sull’impatto ambientale del digitale e dei Raee e sulla “dipendenza” sviluppata oggi dai giovani verso il telefonino e il digitale in genere. ❙

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