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Articolo pubblicato nel fascicolo di Ottobre 2023 di Carta & Cartiere PULPER WASTE

SCARTO PULPER: LA RISORSA CHE LE CARTIERE NON SAPEVANO DI AVERE

L’impianto di valorizzazione dello scarto pulper di Tecnofer si contraddistingue per un’automazione all’avanguardia, che permette di ottenere la massima produttività con il minor consumo energetico-idrico.

di: Tecnofer Ecoimpianti Srl

Tutti gli addetti ai lavori conoscono lo scarto pulper e il suo impatto sugli equilibri economici delle cartiere, nonché su quelli ambientali in generale. Si tratta di uno scarto che raggruppa in sé diverse frazioni di materiali valorizzabili; tra queste la fibra riciclata che è un residuo del processo di riciclo della carta.

Questa fibra residua presente nello scarto pulper risulta avere un impatto economico negativo sulle cartiere, in quanto presenta un costo di ingresso (i rifiuti di carta/cartone vengono acquistati dalle aziende cartarie per essere lavorati e rappresentano la materia prima del processo di riciclo) e successivamente in termini di gestione dello scarto/ rifiuto.

Costo, quest’ultimo, che si aggrava ulteriormente a causa dalla presenza dell’acqua che la fibra residua trattiene a causa della sua igroscopicità. Le soluzioni per il trattamento dello scarto pulper Tecnofer ovviano al problema in quanto propongono sistemi per il recupero e la valorizzazione delle diverse frazioni di materiali presenti nello stesso (fibra riciclata e materiale plastico). I sistemi Tecnofer si contraddistinguono inoltre per un’automazione all’avanguardia, che permette di ottenere la massima produttività con un minor consumo energetico-idrico, insieme a un servizio di remote monitoring che permette una supervisione completa e fluida del processo.

Installazione di uno dei sistemi Tecnofer per il trattamento dello scarto pulper presso una cartiera.

Valorizzazione completa dello scarto

L’impianto di valorizzazione dello scarto pulper targato Tecnofer è composto principalmente da tre fasi personalizzabili in base alle necessità del cliente e si inserisce parallelamente al processo di lavorazione della carta/cartone, raccogliendo la frazione di scarto in uscita e avviandola al processo di recupero. Ma cosa comporta concretamente l’utilizzo di questa soluzione all’interno di un’azienda cartaria? Molti benefici, sia in termini di risparmio energetico che di riduzione dei costi. Nello specifico:

  • Permette di recuperare fino al 98% delle fibre presenti negli scarti.
  • Fornisce un valore di secco in uscita di 80÷90% per quanto riguarda la frazione plastica.
  • Permette di recuperare l’investimento in meno di 2 anni.
  • Si avvale di sistemi di automazione all’avanguardia che garantiscono standard di sicurezza elevati, nonché l’integrazione con i sistemi impiantistici esistenti come DCS, PLC o altro.
  • Permette di ridurre i costi di smaltimento di circa il 70%.
  • Con l’integrazione di un sistema di riciclo/valorizzazione della frazione plastica, si recupera altra frazione dello scarto aumentando notevolmente la percentuale di riduzione dei costi di smaltimento.
Frazione di plastiche miste, separata dallo scarto pulper con sistema Tecnofer.

Ed è proprio su quest’ultimo punto che è importante porre l’attenzione. Il team di ricerca e sviluppo Tecnofer negli ultimi anni si è sempre più concentrato sul tema della circolarità, andando ad intervenire in maniera capillare sulle varie lavorazioni in modo da renderle sempre meno energivore – mantenendo e aumentando l’efficienza e le performance – e sempre più circolari. Perché “chiudere il cerchio” è un aspetto che permea scelte e strategie imprenditoriali e che, indubbiamente, influisce positivamente su tutto l’asset aziendale e, di rimbalzo, sull’ambiente.

Tecnofer conta una pluriennale esperienza nel riciclo dei materiali plastici ed è il partner ideale al quale affidare la valorizzazione di questo tipo di scarto, in quanto annovera tra i suoi prodotti il processo completo per il recupero della frazione plastica presente nello scarto pulper. Con l’integrazione di questo processo per il recupero della frazione plastica – è stato calcolato – si potrebbe arrivare a un recupero di circa il 90% sulla totalità dello scarto pulper.

Risparmio, ottimizzazione e circolarità

Volendo fare una panoramica su ciò che rappresenta l’impianto di trattamento dello scarto pulper Tecnofer per le cartiere, dovremmo soffermarci su almeno tre aspetti che lo contraddistinguono: il risparmio, l’ottimizzazione e la circolarità. I costi di gestione dello scarto e i consumi energetici sono voci impattanti sui bilanci aziendali e poterli vedere ridotti è uno degli obiettivi raggiungibili con l’integrazione di questo impianto, così come l’ottimizzazione dei processi di recupero e di gestione dello scarto pulper.

“Accettato” di fibra riciclata, separata/recuperata dallo scarto pulper con sistema Tecnofer.

La circolarità invece la troviamo nella capacità di questa soluzione di “chiudere il cerchio”, promuovendo un modello di business che si muove verso il recupero e riutilizzo delle risorse (loop), minimizzando gli sprechi. Se poi a questo venisse abbinato un impianto di riciclo della frazione plastica, anch’esso targato Tecnofer, il bilancio di sostenibilità aziendale vedrebbe un innalzamento notevole.

In Italia negli ultimi anni si è arrivato a riciclare oltre l’85% degli imballaggi di carta, andando quindi a superare con largo anticipo l’obiettivo imposto dall’Unione Europea per il riciclo della carta entro il 2030. Il nostro Paese si attesta come leader in questo settore in Europa e il trend è considerato in crescita. Ponendo attenzione, dunque, anche allo scarto prodotto dalle cartiere e valorizzandolo in maniera sempre più efficiente, i record raggiunti in questo settore non potranno far altro che aumentare.